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ca. 1930–1940, olio, ca. cm 30 x 25

“Il mondo di d’Accardi è un mondo di sottili evocazioni coloristiche, basate su accordi contrappuntistici e su ritmi di gioco lieve che hanno l’intimità del sogno. «Tutto per me ha un incanto indefinito»: è chiaro come tutta la sua pittura si giustifichi, con la gentilezza di un temperamento che delle cose e della natura e dei loro rapporti e dei loro contrasti non coglie che quello che nel suo spirito, incline a un poeticismo frammentistico di momenti staccati, di accenti isolati che vibrano come note tenute a lungo si riflette, provocando stati d’animo di adesiva simpatia. Una freschezza sorgiva garantisce i suoi quadri da ogni sapiente banalità. Il fine è la creazione di un’atmosfera che si basa su un’unità di visione, ora partente da assonanze ritmiche musicali, ora da un nucleo centrale di colore, che si diffonde romanticamente all’infinito in cui anche le figurazioni, non più note, diventano note di una sognata sinfonia.”

Attilio Podestà, Il Secolo XIX, 1939

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